Immaginate di avere il potere di leggere le emozioni delle persone che vi circondano, di percepirle così intensamente da farle vostre e lottare per non soccombere ad esse.
Questo è il potere di Alex Chen, protagonista dell'avventura a cui Deck Nine, già autore di Life is Strange: Before the Storm, ha dato vita.
La nostra giovane protagonista, dopo un'infanzia turbolenta, decide di trasferirsi ad Haven Springs dal fratello Gabe. Orfana, finalmente ricongiunta alla sua famiglia, inizia una nuova vita in questa ridente cittadina, ma la speranza di aver trovato il suo posto e poter vivere felicemente, ha breve durata. Un incidente sconvolge la tranquillità di Haven Springs, Gabe perde la vita, e Alex decide di indagare per scoprire se è stata solo una tragica casualità o dietro si nasconde altro.
Il gameplay di True Colors non si basa su meccaniche complesse o sfide adrenaliniche, ma piuttosto su scelte narrative ed esplorazione ambientale. L'interazione con gli altri personaggi si sviluppa tramite la capacità di percepire e manipolare le emozioni altrui che non è solo un trucco narrativo, ma si riflette profondamente nel gameplay, influenzando le decisioni e il proseguo della storia.
Graficamente, con l'adozione del motion e face capture, abbiamo un notevole passo avanti rispetto ai precedenti giochi della serie. Le espressioni facciali e le movenze convincono rendendo le emozioni di Alex e dei suoi comprimari leggibili anche durante i momenti di silenzio.
La colonna sonora, poi, è un altro punto di forza, con brani che si adattano perfettamente ai momenti salienti del gioco.
Life is Strange: True Colors è un titolo che merita di essere giocato, soprattutto da chi, come me, ama le storie ricche di emozioni e di personaggi ben scritti. Il gioco offre un viaggio intenso e personale, che lascia il segno nel cuore dei fan della serie e non solo.
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