Un classico che risplende di nuova vita
Introduzione
Dragon Quest III HD-2D è il remake del leggendario terzo capitolo della serie Dragon Quest, originariamente uscito nel 1988 su Famicom.
Questo rifacimento sfrutta il popolare stile grafico “HD-2D”, che mescola sprite 2D nostalgici con ambientazioni tridimensionali modernizzate, già visto in giochi come Octopath Traveler.
Non è solo un’operazione nostalgica, ma un tentativo di re immaginare un classico per le nuove generazioni.
In questa recensione, esploreremo la trama, le novità rispetto all’originale, e analizzeremo i pro e contro di questa versione.

Attenzione: contiene spoiler!
Trama: un’avventura epica senza tempo
La storia di Dragon Quest III è quella di un giovane eroe (o eroina, se si sceglie il genere femminile nel remake) che parte per vendicare la morte del padre, Ortega, e salvare il mondo da un malvagio signore oscuro chiamato Baramos.
Durante l’avventura, si scopre che Baramos non è il vero nemico: il gioco si espande in una seconda parte ambientata nel regno di Alefgard, dove il protagonista affronta Zoma, l’entità dietro il caos.
Questo colpo di scena era rivoluzionario per l’epoca e rimane affascinante anche oggi, grazie al modo in cui il remake arricchisce la narrazione con nuove cutscene e dettagli ambientali.
Il gioco si collega direttamente ai primi due capitoli della saga, fungendo da prequel e offrendo un contesto epico per l’intera serie.

Differenze con la versione originale
Il remake HD-2D introduce numerosi miglioramenti rispetto all’originale:
1. Grafica HD-2D: L’aspetto visivo è il cambiamento più evidente. I paesaggi sono incredibilmente dettagliati, con effetti di luce che aggiungono profondità alle città, dungeon e campi. I personaggi mantengono il design pixelato, ma con animazioni più fluide.
2. Colonna sonora orchestrale: La musica di Koichi Sugiyama è stata completamente riarrangiata in versione orchestrale, offrendo un’esperienza audio che amplifica l’atmosfera epica.
3. Qualità della vita migliorata: Sono stati introdotti miglioramenti moderni, come un’interfaccia utente più intuitiva, un sistema di salvataggio più flessibile, e opzioni per accelerare i combattimenti.
4. Espansione della storia: Alcuni NPC offrono dialoghi aggiuntivi e c’è maggiore enfasi sulle storie secondarie, rendendo il mondo di gioco più vivo e ricco.
5. Bilanciamento migliorato: Il grinding necessario per progredire è stato ridotto, rendendo l’esperienza più fluida per i nuovi giocatori.
Pro di Dragon Quest III HD-2D
• Grafica mozzafiato: Lo stile HD-2D dona al gioco un’estetica unica, capace di catturare sia i nostalgici che i nuovi fan.
• Colonna sonora emozionante: Le tracce orchestrali rendono le battaglie e l’esplorazione ancora più coinvolgenti.
• Migliorie moderne: Le nuove funzionalità rendono il gioco più accessibile senza compromettere il suo spirito originale.
• Storia intramontabile: La narrazione rimane epica e sorprendente, con colpi di scena che tengono incollati fino alla fine.
Contro di Dragon Quest III HD-2D
• Assenza di contenuti completamente nuovi: A parte i miglioramenti tecnici e narrativi, non ci sono aggiunte sostanziali alla storia o nuove aree.
• Difficoltà semplificata: I veterani potrebbero trovare il gioco troppo facile, a causa del bilanciamento aggiornato.
• Pochi rischi creativi: Pur essendo un remake impeccabile, il gioco si limita a riproporre l’esperienza originale senza osare troppo.
Conclusione e voto finale
Dragon Quest III HD-2D è un capolavoro reinventato.
Con la sua grafica straordinaria, la musica orchestrale e le migliorie moderne, rappresenta il modo ideale per rivivere un classico senza tempo.
Tuttavia, l’assenza di contenuti completamente nuovi potrebbe deludere chi cerca un’esperienza inedita.
Nonostante ciò, resta un must per i fan della serie e per chiunque voglia scoprire uno dei pilastri del JRPG.
Voto finale: 9/10
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