Dragon Quest III HD-2D

Pubblicato il 4 febbraio 2025 alle ore 11:40

Un classico che risplende di nuova vita

Introduzione

Dragon Quest III HD-2D è il remake del leggendario terzo capitolo della serie Dragon Quest, originariamente uscito nel 1988 su Famicom.

Questo rifacimento sfrutta il popolare stile grafico “HD-2D”, che mescola sprite 2D nostalgici con ambientazioni tridimensionali modernizzate, già visto in giochi come Octopath Traveler.

Non è solo un’operazione nostalgica, ma un tentativo di re immaginare un classico per le nuove generazioni.

In questa recensione, esploreremo la trama, le novità rispetto all’originale, e analizzeremo i pro e contro di questa versione.

Attenzione: contiene spoiler!

Trama: un’avventura epica senza tempo

La storia di Dragon Quest III è quella di un giovane eroe (o eroina, se si sceglie il genere femminile nel remake) che parte per vendicare la morte del padre, Ortega, e salvare il mondo da un malvagio signore oscuro chiamato Baramos.

Durante l’avventura, si scopre che Baramos non è il vero nemico: il gioco si espande in una seconda parte ambientata nel regno di Alefgard, dove il protagonista affronta Zoma, l’entità dietro il caos.

Questo colpo di scena era rivoluzionario per l’epoca e rimane affascinante anche oggi, grazie al modo in cui il remake arricchisce la narrazione con nuove cutscene e dettagli ambientali.

Il gioco si collega direttamente ai primi due capitoli della saga, fungendo da prequel e offrendo un contesto epico per l’intera serie.

 

Differenze con la versione originale

Il remake HD-2D introduce numerosi miglioramenti rispetto all’originale:

1. Grafica HD-2D: L’aspetto visivo è il cambiamento più evidente. I paesaggi sono incredibilmente dettagliati, con effetti di luce che aggiungono profondità alle città, dungeon e campi. I personaggi mantengono il design pixelato, ma con animazioni più fluide.

2. Colonna sonora orchestrale: La musica di Koichi Sugiyama è stata completamente riarrangiata in versione orchestrale, offrendo un’esperienza audio che amplifica l’atmosfera epica.

3. Qualità della vita migliorata: Sono stati introdotti miglioramenti moderni, come un’interfaccia utente più intuitiva, un sistema di salvataggio più flessibile, e opzioni per accelerare i combattimenti.

4. Espansione della storia: Alcuni NPC offrono dialoghi aggiuntivi e c’è maggiore enfasi sulle storie secondarie, rendendo il mondo di gioco più vivo e ricco.

5. Bilanciamento migliorato: Il grinding necessario per progredire è stato ridotto, rendendo l’esperienza più fluida per i nuovi giocatori.

 

Pro di Dragon Quest III HD-2D

Grafica mozzafiato: Lo stile HD-2D dona al gioco un’estetica unica, capace di catturare sia i nostalgici che i nuovi fan.

Colonna sonora emozionante: Le tracce orchestrali rendono le battaglie e l’esplorazione ancora più coinvolgenti.

Migliorie moderne: Le nuove funzionalità rendono il gioco più accessibile senza compromettere il suo spirito originale.

Storia intramontabile: La narrazione rimane epica e sorprendente, con colpi di scena che tengono incollati fino alla fine.

 

Contro di Dragon Quest III HD-2D

Assenza di contenuti completamente nuovi: A parte i miglioramenti tecnici e narrativi, non ci sono aggiunte sostanziali alla storia o nuove aree.

Difficoltà semplificata: I veterani potrebbero trovare il gioco troppo facile, a causa del bilanciamento aggiornato.

Pochi rischi creativi: Pur essendo un remake impeccabile, il gioco si limita a riproporre l’esperienza originale senza osare troppo.

 

Conclusione e voto finale

Dragon Quest III HD-2D è un capolavoro reinventato.

Con la sua grafica straordinaria, la musica orchestrale e le migliorie moderne, rappresenta il modo ideale per rivivere un classico senza tempo.

Tuttavia, l’assenza di contenuti completamente nuovi potrebbe deludere chi cerca un’esperienza inedita.

Nonostante ciò, resta un must per i fan della serie e per chiunque voglia scoprire uno dei pilastri del JRPG.

 

Voto finale: 9/10

 

E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con la nostra votazione? Che impressione vi ha fatto giocarci o rigiocarci?

Fatecelo sapere nei commenti.

 

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